La carrozza nasce in Ungheria verso la metà del XV secolo. In precedenza, durante tutto il Medioevo, esistevano naturalmente delle carrette leggere e dei carri da viaggio, ma la cassa poggiava direttamente sull’assale e nessun sistema di molle attutiva le scosse. L’Italia e la Germania furono i primi paesi dove maggiormente si diffuse la carrozza; nella prima metà del Cinquecento ne esistevano a Parigi soltanto tre; in Inghilterra la prima carrozza fu introdotta solo nel 1580, mentre a quell’epoca l’elettore del Brandeburgo (D) ne aveva ben trentasei, a sei cavalli. In Italia la diffusione fu così rapida che nel 1534 fu fondata a Ferrara la prima officina specializzata nella fabbricazione di carrozze: il successo fu tale che nel 1554 a Mantova, e pochi anni dopo a Bologna, a Milano e nella Repubblica Veneta, furono emessi i primi decreti sia per limitare l’uso delle carrozze solo a determinate categorie di persone sia per contenerne la sontuosità. Ma nonostante l’intervento dei legislatori la comodità del nuovo mezzo di trasporto era tale – e anche la sua importanza come affermazione sociale – che nella sola Milano alla fine del ‘600 circolavano oltre 1500 carrozze. Verso la metà del ‘500 i costruttori italiani sostituirono le catene e le cinghie della carrozza ungherese con delle molle ad arco, innovazione che però prese piede solo con il migliorarsi della tecnica dell’acciaio nel secolo successivo.Nella sua versione definitiva la carrozza non fu che una variazione dello stesso tema del veicolo sospeso su molle ad arco o a balestra.