Macchina da record con carrozzeria “bisiluro” progettata dall’ingegnere Piero Taruffi, con due telai separati in tubi d’acciaio e rivestimenti “a goccia”. In quello di sinistra, è ricavato l’abitacolo per il pilota, in quello di destra è sistemato il gruppo motore-cambio, di origine motociclistica e il serbatoio di carburante. La sospensione è a quattro ruote indipendenti, la trasmissione alle ruote posteriori avviene per mezzo di catena. Pilotato da Taruffi, con diverse motorizzazioni (motore 2 cilindri Guzzi 500, poi Gilera 4 cilindri 500, 550 e 350 cc), il “Tarf” conquistò tra il 1948 e il 1957 ben 22 record internazionali di velocità. Altri primati furono conquistati anche con una seconda versione del Tarf, costruita nel 1951.