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La collezione


Piccola azienda torinese costituita nel novembre 1907, con sede in via Borgone angoli via Frejus, con lo scopo di continuare la costruzione su licenza delle vetture Peugeot fino ad allora montate dalla disciolta società Peugeot-Croizat. La ragione sociale era quella di Officine Meccaniche Torinesi & Brevetti Peugeot. La conduzione venne assunta dall’Avvocato Cesare Goria-Gatti (uno dei fondatori della Fiat), che già faceva parte del consiglio di amministrazione della Peugeot-Croizat.
Oltre a dare un rinnovato impulso ai montaggi delle vetture e dei veicoli industriali Peugeot, la società pose allo studio la realizzazione di una vetturetta entrata poi in produzione nel 1911 sotto il nome di Victrix. Si trattava di una monocilindrica, a trasmissione cardanica di 695 cc il cui autotelaio gommato costava 2.500 lire. La sua costruzione continuò fino al 1913 quando la società veniva posta in liquidazione. L’unica Victrix esistente è conservata in questo Museo.

OMT


Piccola azienda torinese costituita nel novembre 1907, con sede in via Borgone angoli via Frejus, con lo scopo di continuare la costruzione su licenza delle vetture Peugeot fino ad allora montate dalla disciolta società Peugeot-Croizat. La ragione sociale era quella di Officine Meccaniche Torinesi & Brevetti Peugeot. La conduzione venne assunta dall’Avvocato Cesare Goria-Gatti (uno dei fondatori della Fiat), che già faceva parte del consiglio di amministrazione della Peugeot-Croizat.
Oltre a dare un rinnovato impulso ai montaggi delle vetture e dei veicoli industriali Peugeot, la società pose allo studio la realizzazione di una vetturetta entrata poi in produzione nel 1911 sotto il nome di Victrix. Si trattava di una monocilindrica, a trasmissione cardanica di 695 cc il cui autotelaio gommato costava 2.500 lire. La sua costruzione continuò fino al 1913 quando la società veniva posta in liquidazione. L’unica Victrix esistente è conservata in questo Museo.

Tutte le marche del MAUTO

L’ Ateliers de Constructions de Motorcycles et Accessoires (solo nel 1954 modificherà il nome in Ateliers de Construction de Motocycles et d'Automobiles ma l’acronimo resterà invariato) è stata una piccola Casa automobilistica e motociclistica francese attiva dal 1949 al 1962. Fondata dall'italiana Piaggio, come già la SIMCA per la FIAT, la ACMA rappresentava l'escamotage per aggirare gli elevati costi doganali d'allora. Nel 1957 inizia la produzione di una micro vettura: l’ACMA Vespa 400; ma l'uscita sul mercato della vetturetta si rivela tardiva e l'avvento della Fiat 500 mette freno alla produzione.
Acma
Casa tedesca fondata a Francoforte da Heinrich Kleyer nel 1886 come fabbrica di biciclette. Il passaggio alla produzione automobilistica avviene nel 1899 e continua fino al 1939 con una gamma di 25 modelli di vetture.
Adler
L’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili nasce a Milano, al Portello, il 24 giugno 1910 sulle ceneri della Darracq italiana. Costruisce fin dal principio vetture di chiara impronta sportiva e sopravvive alle Prima guerra mondiale grazie all’intervento di Nicola Romeo, che darà il secondo nome al Marchio. Nel 1925 conquista il 1° Campionato del Mondo per vetture Grand Prix e per tutti gli anni Venti e Trenta avrà pochi rivali fra le monoposto e soprattutto fra le Sport, con la conquista di 11 Mille Miglia. Nel 1933 passa sotto il controllo statale e inizia la produzione di motori aeronautici ed autocarri: al termine della Seconda guerra mondiale, conquista i primi due Mondiali della neonata Formula 1, poi si dedica alla produzione industriale. 1900, Giulietta, Giulia, Alfetta e molte altre, compreso il debutto fra le compatte con l’Alfasud, prodotta in un nuovo stabilimento a Pomigliano d’Arco. Mentre hanno visto la luce Arese e la moderna pista prove privata di Balocco. Con l’Autodelta ritorna in pista negli anni Sessanta: altri due Mondiali Sport e il ritorno nella massima serie, oltre che decine di titoli Turismo. La crisi investe l’Alfa Romeo negli anni Ottanta e nel 1986 viene ceduta alla Fiat.
Alfa Romeo
La Società Anonima Automobili Ansaldo nacque dallo smembramento e dalla conversione postbellica di una delle più grandi e più antiche holding dell'industria meccanica italiana. Considerata una delle più illustre marche scomparse, fu in piena attività solo per un decennio. Il nome dell'azienda deriva dall'ing. Giovanni Ansaldo (1819-1859).
Ansaldo
Fondata a Torino nel 1905 dal marchese Pallavicino, insieme ad un giovane ingegnere che raggiungerà grande fama, Giulio Cesare Cappa. Nonostante la morte prematura di Pallavicino, l’Aquila passa alla storia per aver sperimentato geniali innovazioni ideate dal Cappa: pistoni in alluminio, motore monoblocco, baty-carter e, dal 1915, avviamento ed impianto di illuminazione elettrici. Intensa anche l’attività sportiva, con piloti come Meo Costantini, Eugenio Beria d’Argentina e Giovanni Marsaglia. Lo scoppio della Grande Guerra impone una difficile conversione degli impianti. Nel 1917 l’Aquila Italiana è assorbita dalla SPA, dopo aver costruito circa 1500 automobili.
Aquila Italiana
Una delle maggiori fabbriche d’automobili inglesi, fondata da Herbert Austin a Longbridge nel 1905. La sua storia è dominata da un modello utilitario costruito ininterrottamente per diciotto anni, dal 1922 al 1939. Pur con le debite proporzioni di volumi produttivi (15 milioni di esemplari il modello americano, contro i 300.000 dell’inglese) la Seven ha avuto un significato analogo alla Ford T, nella funzione promozionale della motorizzazione di massa. Nel 1927 il 70% delle utilitarie circolanti in Gran Bretagna è una Seven, e delle 38.000 vetture prodotte quell’anno dalla Austin 20.000 sono Seven. Nel secondo dopoguerra la fusione con Nuffield e la nascita della B.M.C. del 1952.
Austin
L'Autobianchi nasce nel 1955 per iniziativa del direttore generale della Bianchi, ingegner Ferruccio Quintavalle, il quale, al fine di risollevare dalle difficoltà del dopoguerra la Fabbrica Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi, si fa promotore presso FIAT e Pirelli della fondazione di una nuova società per la costruzione di vetture utilitarie. Nasce dunque l’Autobianchi, con capitale sociale di 3 milioni di lire diviso in parti uguali tra i tre soci. Lo stabilimento sarà quella di Desio, di proprietà della Bianchi. Dopo la produzione di modelli di grande successo come la Bianchina e la Primula, nel 1968 Fiat Auto spa incorpora l’Autobianchi; ma escono ancora automobili di grande successo come la A111 e soprattutto la A112, prodotta fino al 1986. L’ultimo modello prodotto è la Y10, commercializzato dal 1995 con il marchio Lancia.
Autobianchi
Casa automobilistica francese attiva dal 1910 al 1925. In Francia è nota per essere stata la prima Casa al mondo ad occuparsi di cycle-cars, introducendone quindi il concetto. Si tratta di vetture di dimensioni molto contenute, estremamente semplici e spesso caratterizzate da due posti in tandem. Nel 1909, Robert Bourbeaux ed Henri Devaux, all'epoca diciottenni, si recano fuori porta per una giterella a bordo della loro motocicletta, ma hanno un incidente, in cui distruggono la moto. Decidono allora di costruirsene una da soli, dando libero sfogo al proprio talento ingegneristico. Il risultato finale è non una moto bensì una singolare vettura, dotata di un'inedita configurazione a due posti in tandem, resa ancor più singolare dal fatto che il pilota stava seduto dietro il passeggero. Dopo questa, progettano e costruiscono altre cyclecars. Quando però la Bedelia si rivolge alla costruzione di veicoli più convenzionali, non regge la concorrenza. Scompare dal mercato nel 1925.
Bedelia
Insieme alla Rolls-Royce, la Bentley rappresenta il vertice del lusso automobilistico in chiave britannica: non a caso i destini dei due prestigiosi marchi inglesi si sono incrociati e sovrapposti per ben 67 anni, anche se la Bentley ha da sempre avuto una connotazione più sportiva.
Bentley
Una delle più antiche case automobilistiche mondiali, fondata dall’ingegnere tedesco Karl Benz, considerato il padre dell’automobile, colui che con la sua “Patent Motorwagen” del 1886 presenta al mondo la prima automobile disponibile sul mercato. La sua azienda, fondata nel 1883 a Mannheim, dopo un periodo d’oro vissuto all’inizio del Novecento, si fonderà con la Daimler nel 1926, dando vita al colosso Mercedes-Benz.
Benz
L'automobile costruita a Padova nel 1894 da Enrico Bernardi (Verona 1841-Torino 1919) è fondamentale nella storia dell’automobile italiana, perché si tratta della prima automobile costruita in Italia. È un prodotto industriale compiuto, frutto di approfondita scienza ingegneristica, che pone il nome di Bernardi accanto a quelli di Etienne Lenoir, Nicolaus August Otto, Karl Benz e Gottlieb Daimler, ossia ai maggiori precursori europei dell'automobile. Bernardi ne tentò la commercializzazione ma non ebbe fortuna. La vettura fu costruita in un centinaio di esemplari sia a tre sia anche a quattro ruote, fino al 1901.
Bernardi
Nel panorama della produzione automobilistica italiana, quando c’era una pluralità d’iniziative dovuta alla presenza di più industrie concorrenti, la Fiat era identificata come l’industria più importante e come la produttrice delle vetture più popolari; l’Alfa Romeo come la marca delle vetture veloci e sportive, l’immagine della Lancia era legata ad automobili eleganti e ben rifinite, l’Isotta Fraschini era la Rolls-Royce nostrana. In questo insieme, la milanese Bianchi acquistò presto una propria immagine precisa, come casa costruttrice di auto di sostanza, eleganti ma senza esibizionismo, dalla meccanica affidabile e ben eseguita, con carrozzerie robuste e ben fatte.
Bianchi
La BMW – Bayerische Motoren Werke, ossia Fabbrica Bavarese di Motori – nasce come costruttore aeronautico nel 1913 e solo in un secondo tempo si converte alla produzione di automobili, iniziando con la produzione di piccole vetture su licenza britannica. A più di un secolo dalla sua fondazione, oggi la BMW è considerata il primo produttore mondiale nel segmento “premium”. E, insieme alla Porsche, è l’unica grande azienda global player del mondo dell’auto il cui azionista di riferimento è una famiglia, appartenente alla grande aristocrazia industriale tedesca, i Quandt, che ancora oggi detengono il controllo azionario e conservano un ruolo attivissimo e decisivo nelle scelte strategiche della Casa.
BMW
Fondata nel 1906 a Brescia come consociata della Züst, che produceva vetture di grandi dimensioni, la Brixia Züst aveva il compito di produrre un modello di tipo utilitario, la 14/18HP.Nel 1909 però la congiuntura economica del mercato automobilistico indusse al ritiro quei soci che avevano visto nell’iniziativa prospettive di speculazione piuttosto che di investimento a lungo termine. Ciò diede l’avvio allo scioglimento della Brixia che si concluse nel 1912, con l’assorbimento da parte della Züst.
Brixia Zust
Gloriosa casa automobilistica francese fondata da un italiano, Ettore Bugatti, milanese di nascita. Inizialmente alsaziana (cioè tedesca), dal 1909 al 1914, con lo spostamento dei confini a seguito della Grande Guerra si trasforma in fabbrica francese. La sua migliore forma di pubblicità sono state le vittorie in corsa: dal 1924 al 1927 le Bugatti vinsero 1.851 gare, e poiché erano vetture conducibili anche su strada, se ne vendettero tante quante lo stabilimento fu in grado di produrre. Attiva dal 1909 fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, non superò mai i mille addetti, e la produzione totale dei sedici modelli principali è stata calcolata in 6500 esemplari: ma ancora oggi la parola Bugatti è sinonimo di eleganza, brillantezza, pulizia di disegno.
Bugatti
Uno dei più antichi marchi della storia, creato da uno scozzese arrivato a Detroit a due anni, David Dunbar Buick. A più di centodieci anni dalla fondazione, ha costruito 43 milioni di autovetture, ed è il marchio premium della gamma General Motors. Alla Buick il merito di aver presentato alcune delle più belle concept cars degli anni Cinquanta, come la Y-Job e la Centurion; e modelli di notevole e duraturo successo, come la Riviera, l’Elettra, la Century. Capace di grande innovazioni sia sul piano del design che su quello tecnologico, oggi affronta la concorrenza di marchi orientali ed europei con modelli come l’Enclave, il nuovo crossover di lusso.
Buick
Fabbrica statunitense di automobili, fondata a Detroit il 22 agosto 1902. Deve il suo nome ad Antoine Laumet de La Mothe, Signore di Cadillac, l'esploratore e militare francese che nel 1701 fondò Ville d'Etroit, la futura città di Detroit. Si tratta di un marchio importante nella storia dell'automobile per aver introdotto per prima importanti innovazioni tecnico/stilistiche (per esempio il Model A prodotto già dal 1903 era dotato di illuminazione elettrica e adottava un motore monocilindrico da 10 CV) e il metodo produttivo della "standardizzazione" che consisteva nel produrre i pezzi in serie e renderli intercambiabili e adattabili a tutte le vetture di uno stesso modello. Nel 1910 fu la prima azienda al mondo ad offrire di serie una vettura carrozzata berlina. Nel 1912, fu la prima al mondo a dotare le sue vetture di un sistema elettrico moderno, e perciò comprensivo di avviamento, accensione e illuminazione. Nel 1914 fu la volta della prima automobile con motore a otto cilindri prodotta in serie. Una sequenza sbalorditiva di innovazioni tecniche, di cui la più importante, anche per lo sviluppo di tutta la produzione automobilistica mondiale, fu l’elettrificazione.
Cadillac
Ceirano & C., Welleyes, F.lli Ceirano, STAR Rapid, Matteo C. & C., Itala, Ceirano-Ansaldo, SPA, Junior, SCAT, S.A.Giovanni Ceirano: sono undici aziende, accomunate da due denominatori, sono tutte nate a Torino e sono tutte sorte per iniziativa di uno o dell'altro dei fratelli Ceirano. Nati da una famiglia piemontese, originaria di Cuneo, sono Giovanni Battista, nato nel 1860, Giovanni, del 1865, Matteo, del 1870, ed Ernesto, nato dopo altri cinque anni. A questi si aggiunge in un secondo tempo il figlio di Giovanni, battezzato Giovanni e chiamato, per distinguerlo, Ernesto. Non facile dunque districarsi perché, uno dopo l'altro, si consacrano al medesimo mestiere: fondare aziende automobilistiche, per poi andarsene, o fonderle con altre, o scioglierle, o rilevarle, in un caleidoscopio di società che vivacizzarono ed arricchirono molto il panorama industriale torinese ed italiano.
Ceirano
La Cisitalia è una Casa automobilistica fondata da Piero Dusio e Piero Taruffi a Torino nel 1946. Produce vetture eccezionali sia dal punto di vista stilistico che tecnico. Entra nella storia per aver regalato al mondo vetture indimenticabili, basandosi sull’irripetibile connubio di tecnologia avanzata e design purissimo, per aver sognato e costruito una vettura di Formula 1 straordinaria, per aver presentato la 202, la berlinetta granturismo che rivoluziona, grazie a Pininfarina, il design automobilistico proponendo forme che anticipano di circa dieci anni l'evoluzione stilistica generale. Nella sua breve ma leggendaria vita (fino al 1952) Cisitalia produce in Italia meno di 300 autovetture, ma a dispetto di una quantità così esigua, la sua eredità e la sua influenza sono a tutt’oggi inestimabili.
Cisitalia
Nasce nel 1902 a Parigi una officina di ingranaggi a cui il fondatore André Citroën, appassionato di motori e di meccanica, dà il proprio nome. Proprio un ingranaggio a cuspide diventa il logo di questa azienda, il cui primo modello d’automobile, la Type A, è presentato sul mercato all’indomani della Grande Guerra, nel 1919. La Citroën è la prima casa automobilistica che si dedica anche ad aspetti commerciali in chiave moderna, come i finanziamenti rateali, un sistema di concessionarie e di reti di vendita esclusive e soprattutto una strategia pubblicitaria assolutamente inedita nel panorama dell’epoca, che farà scuola e diventerà un segno distintivo dell’azienda. Già negli anni Venti, anche in forza di queste caratteristiche che la rendono unica, la Casa francese diviene la prima casa automobilistica europea in termini di vendite. Il grande successo arriva con la Traction Avant (1934), prima vettura europea di grande serie a trazione anteriore, prodotta per oltre venti anni, sostituita poi dalla Citroën DS (1955). Ma il successo di tutti i tempi sarà la famosissima Citroën 2CV presentata nel 1948 (e riconfermato negli anni Settanta con la Dyane). Nel 1974 l'azienda è assorbita dalla Peugeot. A tutt’oggi fa parte fa parte del gruppo PSA.
Citroen
Adolphe Clément aveva cominciato l’attività come costruttore di biciclette, più tardi di tricicli con motore De Dion & Bouton, e infine di vetture con meccanica Panhard & Levassor, ditta della quale lo stesso Clément fu per un certo periodo direttore commerciale. Imprenditore irrequieto e talvolta avventuroso, Adolphe Clément abbinerà in seguito il suo nome a quello di altre marche: Bayard-Clément, Clément-Gladiator-Humber, Clément Talbot.
Clement-Panhard
All’americana Cord Corporation, fondata nel 1929 da Errett L. Cord per coordinare i suoi molteplici interessi in ambito automobilistico, facevano capo la Auburn Automobiles, la Lycoming Motors (fabbrica di motori), la Limousine Body (fabbrica di carrozzerie), la fabbrica di aerei Stinson e la Duesenberg.
Cord
Il marchio olandese DAF - Van Doorne’s Automobile Fabrieken - venne fondato nel 1928 da Hubert Van Doorne per la produzione di rimorchi e semi-rimorchi. A partire dal 1950 si dedicò alla costruzione di automobili con l'uscita di un modello a 2 cilindri, raffreddamento ad aria, ulteriormente migliorato nelle sue prestazioni a partire dagli anni Sessanta.
Daf
E’ una delle maggiori industrie automobilistiche europee del periodo delle origini. Si configura come l’antesignana di una tipica multinazionale, i cui scopi sociali si trasformano rapidamente da quelli dell’imprenditorialità diretta a quelli della holding finanziaria. Per fare un esempio, già nel 1900 la Darracq aveva impostato una serie di 1200 esemplari del suo modello base. Ma l’elemento più interessante sono le aziende nate o derivate dalla Darracq. Opel inizia con la produzione su licenza di modelli Darracq; Alfa Romeo trova le sue origini negli impianti inattivi a Milano e a Napoli; per non dire delle varie società francobritanniche come Talbot e Talbot-Darracq, che raccolgono l’eredità delle prime aziende Darracq e ne perpetuano il marchio.
Darracq
Nel 1882 il Conte Alberto De Dion si associa con il meccanico Georges Bouton per la costruzione di veicoli a vapore. Nel 1889 i due soci iniziano la progettazione di motori a combustione interna di piccola potenza, e nel 1893 brevettano un nuovo sistema, tutt’ora valido, di trasmissione cardanica, chiamato “ponte posteriore De Dion”. Nel 1900, De Dion-Bouton è il maggiore fabbricante d'automobili del mondo. Nel 1910 inizia la lunga serie di modelli a 8 cilindri a V, che avranno notevole successo. Nel dopoguerra però l‘azienda non riesce a mantenere lo stesso livello innovativo dei suoi anni migliori, e il mercato la punisce. La De Dion Bouton non regge la crisi economica del 1929 e nel 1933 chiude definitivamente i battenti.
De Dion & Bouton
Già nota come fabbrica di materiale ferroviario fin dalla metà del 1800, la Décauville di Petit-Bourg (F) intraprese la produzione automobilistica nel 1897 per sfruttare il brevetto di una vetturetta progettata dagli ingegneri Guédon e Cornilleau. Questi ultimi però non ne avevano brevettato il dispositivo più importante, la presa diretta, perdendo così ogni diritto di priorità dell’invenzione che andò invece a Louis Renault nel 1906. Per la sua nuova attività la Décauville fondò la Société des Voitures Automobiles Décauville alla quale cedette gli stabilimenti di Petit-Bourg. La prima Décauville fu chiamata Voiturelle, dato che il nome più noto di Voiturette era stato precedentemente brevettato da Léon Bollée. Si trattava di una vis-à-vis con sola sospensione anteriore a ruote indipendenti, due motori posteriori De Dion che erogavano 1,75 cv ciascuno, raffreddamento ad aria e cambio a due marce avanti.
Decauville
Louis Delage, dopo aver lasciato la Peugeot, fonda nel 1905 a Parigi la Société des Automobiles Delage. La giovane marca ottiene da subito grande rinomanza grazie alle vittorie sportive, a partire dal 1908. La produzione si specializza nelle vetture leggere e da competizione. Dopo la Guerra, invece, inizia a produrre vetture di grossa cilindrata. La Delage passa però alla storia per le sue vetture da competizione che laureano la Casa francese campione del mondo nel 1927. Nonostante un bellissimo modello a otto cilindri, la D8, presentato nel 1929, l’azienda non regge all’urto della Grande Depressione, e nel 1935 la Delage viene assorbita dalla Delahaye, che ne mantiene il marchio fino al 1953.
Delage
Piccola fabbrica francese fondata nel 1905 da Léon Demeester, noto pilota di motocicli e di auto.
Demeester
La Diatto è stata una grande realtà industriale torinese, che negli anni migliori ha contato cinquecento dipendenti e una produzione annua di oltre duecentocinquanta vetture. Con le sue vetture da corsa, ha riportato oltre cinquecento vittorie in tutto il mondo in appena un ventennio d’attività agonistica. Le sue origini risalgono al 1835, quando Guglielmo Diatto apre a Torino un’officina da “carradore” per la costruzione di carretti e carrozze. In seguito le industrie Diatto, guidate dai figli Battista e Giovanni, diventano tra i maggiori costruttori europei di materiale ferroviario.
Diatto
Fondata da Enzo Ferrari nel 1946, dopo aver gestito la Scuderia negli anni prima della guerra divenendo il reparto corse dell’Alfa Romeo, è un’azienda italiana icona del made in Italy, nota ed amata in tutto il mondo, simbolo di bellezza, velocità, lusso e potenza. Non c'è casa automobilistica che abbia vinto in Formula 1 quanto la Ferrari: 16 titoli mondiali Costruttori e 20 titoli mondiali Piloti. Importanti sono le partecipazioni anche nelle altre categorie e la produzione di granturismo stradali ad elevate prestazioni. Negli anni Sessanta verrà assorbita dal Gruppo Fiat.
Ferrari
Una delle più antiche industrie mondiali dell’automobile, fondata a Torino nel 1899. Sotto la guida di Giovanni Agnelli miete successi commerciali e sportivi a livello internazionale. Negli anni Venti del Novecento diventa la prima fabbrica d’automobili d’Europa. Le sue produzioni comprendono via via vetture di successo, ma anche motori marini, costruzioni aeronautiche, mezzi di trasporto pubblico, trattori ed elettrodomestici: il motto della Fiat diventa “Terra Mare Cielo”. Sotto la sua bandiera si ritrovano tutti i grandi marchi italiani: dalla Lancia alla Ferrari, dall'Autobianchi all'Alfa Romeo, dalla Innocenti all'Abarth alla Maserati. Nel dicembre 2013, dopo un preliminare accordo siglato nel 2009, avviene l’acquisizione, da parte di Fiat, della totalità del marchio americano Chrysler e la nascita del nuovo gruppo FCA, Fiat-Chrysler Automobiles che diventa uno dei primi gruppi mondiali del settore. Un passaggio successivo verso l'internazionalizzazione del marchio si compie nel gennaio 2021, con la nascita ufficiale del gruppo Stellantis. Nata dalla fusione tra i gruppi PSA e Fiat Chrysler Automobiles, la società ha sede legale ad Amsterdam, sede operativa a Lijnden e controlla quattordici marchi automobilistici: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall.
Fiat
Fondata a Firenze nel 1901 come F.T.A. – Fabbrica Toscana di Automobili – per la costruzione di vetturette con motore Bouchet, si trasforma nel 1903 in Florentia, con capitale di 500.000 lire. Nel 1905 assume la licenza di fabbricazione delle vetture francesi Rochet-Schneider e nel 1906 decide ciò che probabilmente è la causa della sua fine: l’acquisizione dei cantieri SVAN di Venezia. Il settore motonautico, su cui la Casa aveva puntato fin dall’inizio, non dà i frutti sperati, compromette la stessa produzione automobilistica e nel 1910 porta l’azienda in liquidazione. Esiste solo più un modello di questa Casa, l’esemplare esposto al MAUTO.
Florentia
Fabbrica automobilistica torinese, che costruì nel 1924 una vetturetta utilitaria, dalle caratteristiche quanto mai originali e innovatrici. Ma il mercato non rispose come ci si attendeva e l'azienda fu costretta alla liquidazione già nel 1927, con una produzione di qualche centinaia di esemplari di cui quello esposto è l'unico arrivato fino a noi.
Fod
E’ la Casa statunitense che ha fatto di Detroit la capitale mondiale dell’automobile. Con alle spalle più di 110 anni di storia (è stata fondata da Henry Ford nel 1903), ha costruito più di 170 modelli diversi, ha svolto un ruolo insostituibile nella diffusione dell’automobile in America e nel mondo, ha fatto diventare l’auto un bene di consumo popolare. Pur con le gravi perdite registrate a seguito della crisi economica mondiale del 2008-2009, è stata l’unica casa automobilistica USA a non chiedere prestiti al governo e a continuare ad investire su nuovi modelli e nuove tecnologie.
Ford
Fabbrica automobilistica russa, tra le più anziane ed importanti di quella che era l’Unione Sovietica. Fondata nel 1932 a Gorkij con l’auto e la collaborazione dell’americana Ford, ha messo sul mercato modelli di successo come la Volga e la Cjajka. Attualmente la Gaz Group produce automobili, autocarri, autobus e furgoni.
Gaz
Costruttore di cicli, Georges Richard fonda nel 1896 la Société des Anciens Établissements Georges Richard per la costruzione di automobili. La produzione, denominata “trèfle à quatre feuilles” dal quadrifoglio che l’industriale usa come marchio, inizia con una vetturetta 2,3/4 HP che monta un motore Benz a 2 cilindri.
Georges Richard
La Hispano – Suiza si configura come la rivale spagnola dell’inglese Rolls Royce e dell’italiana Isotta Fraschini; le vetture spagnole si posero come il simbolo della raffinatezza costruttiva, della forza, dell’eleganza e della ricchezza. L’azienda fu fondata a Barcellona nel 1904. In quell’anno Damian Mateu, commerciante catalano, insieme ai suoi soci in affari Fonctuberta e Seix, rilevò la piccola fabbrica automobilistica di J. Castro, la De La Quadra, che aveva alle sue dipendenze, come direttore tecnico, il giovane ingegnere svizzero Marc Birkigt, che aveva lavorato in un’azienda elvetica di orologi. La ragione sociale dell’azienda divenne Hispano–Suiza e prese il via da allora la lenta ma costante affermazione del marchio iberico.
Hispano-Suiza
Azienda francese fondata da August Hurtu, specializzata nella costruzione di macchine per cucire, macchine per scrivere e biciclette.
Hurtu
La Iso Rivolta fu fondata nel 1939 a Bresso (Milano) da Renzo Rivolta e divenne famosa in tutto il mondo nel 1953 per la presentazione di una delle più riuscite microvetture del mondo, la Isetta. Successivamente fu dato avvio alla produzione di granturismo di cui la prima, la 300 GT, uscì nel 1962. La Lele fu realizzata nel 1969 dalla carrozzeria Bertone come esemplare unico per un cliente americano. In seguito fu avviata una produzione in piccola serie che si concluse nel 1972.
Iso Rivolta
Automobili prestigiose celebrate nel mondo, motori marini e d’aviazione che hanno permesso imprese eroiche, record sportivi, progettisti geniali sono gli ingredienti della storia di questa gloriosa marca automobilistica italiana di lusso, fondata a Milano nel 1900 da Cesare Isotta insieme ai fratelli Vincenzo, Oreste e Antonio Fraschini.
Isotta Fraschini
Nata a Torino nel 1904 per iniziativa di uno dei fratelli Ceirano, Matteo, l’Itala si rivelò subito marca solida e capace di costruire vetture belle, robuste, affidabili e veloci. La sua fama toccò il culmine con la vittoria del raid da Pechino a Parigi, nel 1907. I suoi progettisti, Balloco, Orasi e soprattutto Cappa, escogitarono soluzioni geniali e anticipatrici. Ma costi di costruzione troppo alti e una gestione che già dal 1913 perse il suo equilibrio portò ad un lungo dissesto che terminò con la chiusura definitiva di quella che poteva essere “l’altra Fiat” nel 1931.
Itala
Considerata uno dei fenomeni automobilistici inglesi di maggior prestigio, la Jaguar è fondata nel 1922, come Swallow Sidecar Company, da due giovani appassionati, William Lyons e William Walmsley. Il primo modello denominato Jaguar è presentato nel 1935 a Londra e venduto a meno di 400 sterline. In pochi decenni l’azienda (dal secondo dopoguerra Jaguar Cars) diventa un’industria di fama internazionale e la maggior produttrice di vetture di lusso nel mondo. Insieme allo storico marchio Daimler, acquisito nel 1960, è uno dei principali fornitori della Casa Reale inglese. Malgrado vicissitudini economiche e vari passaggi di proprietà (il primo nel 1966, quando rinunciò alla propria indipendenza fondendosi con la BMC, British Motor Corporation), ha mantenuto invariato per decenni il prestigio e lo stile delle proprie vetture. Dal 2008 fa parte de gruppo indiano Tata Motors.
Jaguar
Una casa torinese assurta a grande marchio europeo, grazie ad una capacità progettuale che l’ha sempre spinta all’avanguardia: servizi elettrici, scocca portante di serie, sospensioni anteriori a ruote indipendenti, motore a V stretta, piantone dello sterzo ad inclinazione variabile, trasmissione inscatolata, portabagagli integrato, linea aerodinamica, sono solo alcune delle innovazioni che hanno fatto di modelli come Theta, Lambda, Aprilia, Aurelia, Flaminia, Delta, e tanti altri, automobili indimenticabili e uniche per raffinatezza estetica e meccanica, eleganza, personalità, sportività.
Lancia
Land Rover è il nome dato al primo modello a trazione integrale, capostipite dei fuoristrada per uso civile e militare, dell'antica casa automobilistica britannica Rover. Presentato ad Amsterdam il 30 aprile 1948, questo celeberrimo modello fu prodotto in innumerevoli versioni e per molti anni. Il suo nome divenne anche quello di una casa automobilistica a sé stante dal 1975, quando fu nazionalizzata la British Leyland, che aveva acquistato il marchio Rover nel 1967. Altre vicissitudini degli anni successivi videro il passaggio della Land Rover, al seguito del gruppo di cui faceva parte, prima alla BMW, poi al Gruppo Ford, e infine dal 2007 all'indiana Tata Motors.
Land Rover
La F.I.A.L. – Fabbrica Italiana Automobili Legnano – fu fondata a Legnano nell’agosto del 1906 per la costruzione di automobili e motori marini. Capitale iniziale 350.000 lire. Dopo però soli due anni di attività, la Società venne posta in liquidazione e rilevata nel 1909 dall’azienda Ferrario & Rosa che la indirizzò verso altri generi di lavorazione.
Legnano
Il marchio Lloyd, nato a Brema in Germania nel 1906 per la commercializzazione di veicoli elettrici, dopo una lunga parentesi in cui aveva contraddistinto una produzione di soli autocarri, tornò nel 1950 a identificare una serie di vetture nell’ambito del gruppo Borgward (che aveva assorbito la Hansa-Lloyd nel 1929). Purtroppo il crollo del Gruppo Borgward (1961) trascinò alla rovina anche la Lloyd, che pure in quegli anni commercializzava vetture utilitarie, come la Alexander e la Arabella, di notevole successo.
Lloyd
La Orio & Marchand, una delle prime imprese italiane andate oltre il livello artigianale, si costituì nel 1898 grazie ai capitali dei Fratelli Marchand, confluiti sulla preesistente attività del piacentino Stefano Orio, che con i figli Bartolomeo e Attilio costruiva biciclette e macchine per cucire. Paolo e Leone Marchand avevano intrapreso diverse attività nel settore meccanico e petrolifero a Milano, Montechino e Velleja. Il loro primo stabilimento meccanico fu installato a Musocco (Mi), nel 1897, ma solo dopo un anno si decise il trasferimento a Piacenza.
Marchand
Il 1° dicembre 1914 nasce a Bologna la Società anonima Officine Alfieri Maserati, un’azienda destinata a rappresentare un ruolo importante della storia e della cultura dell’automobile sportiva. Artefici di questa storia e di questa azienda sono i sei fratelli Maserati, nati a Voghera da Rodolfo e Carolina Losi tra il 1881 e il 1898: sono Carlo, Bindo, Alfieri (che prende il nome di un fratellino morto neonato), Mario, Ettore, Ernesto. Dal record mondiale di velocità stabilito da Borzacchini nel 1929 a 246,029 Km orari, al campionato del mondo vinto da Fangio con la 250F nel 1957, fino ad arrivare al lancio della nuova GranTurismo da 405 cavalli avvenuto a Ginevra nel marzo 2007, la storia dell’azienda è costellata di vittorie sportive, progettisti geniali (Alfieri Maserati, Giulio Alfieri, Gioachino Colombo), modelli eleganti e veloci. Ma anche passaggi di proprietà, difficoltà finanziarie, terremoti societari. Oggi è uno dei marchi più di pregio della neonata FCA, Fiat-Chrysler Automobiles e le sue macchine si vendono in tutto il mondo.
Maserati
Nasce dal nome di una giovane donna i marchio più prestigioso dell’automobilismo tedesco. E’ con il nome infatti della figlia di Emil Jellinek, Mercedes, che all’inizio del Novecento vengono battezzate le vetture prima da corsa e poi dell’intera produzione della Daimler Motoren di Cannstatt. Nel 1926 la Daimler si fonda con la Benz, fino a quel momento sua rivale sul mercato e in corsa, e nasce la Mercedes-Benz. Ne scaturiscono vetture eccezionali, come la “Grosse Mercedes”, le “Silberpfeile” o Frecce d’argento, la 300 SL ali di gabbiano, la 180 e tante altre, che coniugano fascino e velocità, solidità ed eleganza. La stella a tre punte, più di ogni altro marchio, resta il simbolo per eccellenza del made in Germany di qualità e dell'auto di lusso.
Mercedes Benz
L’ingegner Vittorio Millo, direttore dello stabilimento di Lucca delle filature Andrea Croce di Genova (divenute poi Cotonificio Piaggione S.A.), dopo aver realizzato intorno al 11896 un triciclo a motore andato poi distrutto, costruì nel 1902 un esemplare di vettura collaudato con soddisfacenti risultati. Alla costruzione aveva anche collaborato Alessandro Minutoli. I due progettisti decisero allora di costituire a Lucca nel 1093 la Società Minutoli-Millo & C.
Minutoli Millo
Nel 1912 William R. Morris fondo la W.R.M. Motors Ltd. Per la costruzione di vetture, che nel 1919 divenne Morris Motors Ltd. Acquistata successivamente la Wolseley e la Riley e costituita la M.G., la Morris Motors si fuse nel 1952 con la Austin dando vita alla British Motor Corporation Ltd.
Morris
Marchio tedesco importante per la storia della motorizzazione tedesca per la sua produzione sia nel settore motociclistico sia in quello automobilistico. Nasce nel 1873 come officina meccanica, passa alle biciclette, per poi entrare nel mondo delle moto e infine approdare agli inizi del Ventesimo secolo all’automobile. Nel 1928 rinuncia però alla produzione automobilistica per tornarvi soltanto alla fine degli anni Cinquants, con modelli di fascia medio-bassa di grande diffusione, come la Prinz. E alle auto si dedica esclusivamente, sull’onda di un successo che la spingerà a puntare, forse troppo, sull’innovazione. E’ del 1967 la presentazione della Ro80, azionata da motore rotativo, un prodotto affascinante ma ancora bisognoso di sviluppo. Due anni più tardi la cessione al gruppo Volkswagen.
Nsu
E’ il marchio più antico d’America, in attività tra il 1897 e il 2004, con all’attivo circa 35 milioni di autovetture prodotte. Ha fatto parte della General Motors per quasi tutta la sua esistenza, ma non ha retto alla pesante crisi che ha investito all’inizio del nuovo millennio l’industria dell’auto made in USA.
Oldsmobile
OM - Officine Meccaniche nacque come società anonima a Milano nel 1899 per la costruzione di materiale ferroviario e di macchine per la lavorazione del legno; ottenuta una commissione per la produzione di aeroplani, assorbì (1917) una fabbrica di automobili, la Züst di Brescia, per poter essere in grado di costruire anche motori. Nel 1937 si unì a due altre società, le Officine meccaniche di Milano e la MAIS di Suzzara. Nel 1967 la società è stata incorporata dalla FIAT e, nel tempo, ha concentrato la sua attività nella produzione di carrelli elevatori.
OM
Piccola azienda torinese costituita nel novembre 1907, con sede in via Borgone angoli via Frejus, con lo scopo di continuare la costruzione su licenza delle vetture Peugeot fino ad allora montate dalla disciolta società Peugeot-Croizat. La ragione sociale era quella di Officine Meccaniche Torinesi & Brevetti Peugeot. La conduzione venne assunta dall’Avvocato Cesare Goria-Gatti (uno dei fondatori della Fiat), che già faceva parte del consiglio di amministrazione della Peugeot-Croizat. Oltre a dare un rinnovato impulso ai montaggi delle vetture e dei veicoli industriali Peugeot, la società pose allo studio la realizzazione di una vetturetta entrata poi in produzione nel 1911 sotto il nome di Victrix. Si trattava di una monocilindrica, a trasmissione cardanica di 695 cc il cui autotelaio gommato costava 2.500 lire. La sua costruzione continuò fino al 1913 quando la società veniva posta in liquidazione. L’unica Victrix esistente è conservata in questo Museo.
OMT
Il capostipite della dinastia Opel, Thonges Opel, un semplice agricoltore, ha un solo pensiero: i suoi figli devono avere una vita più facile della sua. Per questo, spinge il giovane Philipp Wilhelm (nato nel 1803) a diventare fabbro. Questi segue il consiglio paterno e si trasferisce a Russelsheim, dove si sposa e ha tre figli, Adam (nato nel 1837), Georg e Wilhelm. Nel giro di quindici anni, con l'aiuto fondamentale della moglie, Philipp si ritrova a capo di una florida azienda costruttrice di macchine per cucire e si arrischia ad altre operazioni commerciali che ne fanno l'uomo di maggior successo della piccola Russelsheim.
Opel
Nome tra i maggiori e i più antichi (1899) nella storia automobilistica degli Stati Uniti, quello della Packard è noto per la costruzione accurata, le vetture di lusso a dodici cilindri (si dice che persino Enzo Ferrari vi prese ispirazione), le vittorie sportive nel periodo pionieristico e, negli anni cinquanta, una serie di innovazioni tecniche. A fronte di una produzione quantitativamente limitata (per gli standard americani), la Casa rimase fino alla chiusura, nel 1958, fedele alla sua tradizione di eccellenza qualitativa, che risaliva al momento della fondazione e della prima vettura, entrambe frutto dell’iniziativa di James Ward Packard.
Packard
La società fondata nel 1886 a Parigi da Louis-René Panhard e Emile Levassor è, con la Peugeot, la più antica fabbrica francese di automobili. La prima vettura Panhard & Levassor, uscita nel 1889, era azionata da motore Daimler.
Panhard & Levassor
Grande gruppo industriale francese, fondato nel 1810 per la produzione di seghe, utensileria varia, macinapepe e macinacaffè (tuttora prodotti). Già alla metà dell’Ottocento dalle sue officine escono 800 quintali di acciaio all’anno. Il primo triciclo a vapore è presentato alla Expo di Parigi del 1889: merito di Armand Peugeot, nipote dei fondatori, e convinto sostenitore dello sviluppo della motorizzazione individuale.
Peugeot
Del gruppo statunitense PopeManufacturing fondato dal Colonnello Albert Augustus Pope hanno fatto parte cinque aziende automobilistiche: la Pope-Hartford, con sede in Connecticut, la Pope-Toledo (Ohio), la Pope-Tribune (Middlewest), oltre che la Pope-Robinson (Massachussetts) e la Pope-Waverley (Indiana). Di tutte, la casa più prolifica fu la Pope-Hartford, anche perché svolse la sua attività per un periodo più lungo delle sue consorelle. Infatti la Pope-Robinson costruì le ultime macchine nel 1904, la Pope-Waverley uscì dal gruppo nel 1908, la Pope-Toledo chiuse i battenti nel 1909 e la Pope-Tribune nel 1907, mentre la Pope-Hartford giunse fino al 1914. Per tutte le aziende l'inizio della produzione si era registrato quasi contemporaneamente, intorno al 1903, anche se in precedenza erano stati costruiti numerosi prototipi con motore elettrico e a vapore.
Pope
Alla fine della seconda guerra mondiale l’ingegnere tedesco Ferdinand Porsche, progettista della Volkswagen presentata a Hitler nel maggio 1938, e suo figlio Ferry, si trovavano prigionieri in Francia. Nell’attesa della loro liberazione, i loro più stretti collaboratori impiantarono a Gmund, piccolo centro della Carinzia, un’officina per la riparazione e manutenzioni delle numerose Volkswagen militari che circolavano allora in Austria. Liberati i Porsche, prima il figlio Ferry poi il padre, l’attività si estese anche alla progettazione di una Volkswagen sportiva, equipaggiata con un normale motore VW da 1131 cc, ma con un nuovo telaio, di tipo tubolare, e una nuova carrozzeria, ottenuta da lastre di alluminio battute a mano. Nome di progetto, che doveva poi andare ad identificare il modello: 356. Le due iniziali versioni, spider e coupé, suscitarono fin da subito (agosto 1948) notevole interesse. Anzi, le commesse fioccarono e l’iniziale ritmo consentito dalla piccola officina (5-6 unità mensili) si rivelò del tutto insufficiente. L’attività si trasferì dunque a Feuerbach (fine 1949), consentendo un piccolo aumento della produzione (8-10 unità al mese): nel contempo si ebbero le prime partecipazioni di Porsche alle corse e i primi successi.
Porsche
La Prinetti & Stucchi è un’antica azienda italiana fondata a Milano nel 1874 per la fabbricazione di macchine per cucire e di biciclette, e dedicatasi, a partire dal 1898, anche alla produzione di tricicli, quadricicli e di vetturette. Il primo modello è un triciclo ideato dal giovanissimo (è appena diciassettenne) Ettore Bugatti, tecnico di talento destinato a grande notorietà. Egli monta su un triciclo a pedali della casa un motore De Dion (anzi, due accoppiati, della forza di 3 CV) e con esso partecipa ad alcune competizioni: per esempio è primo alla Riunione di Verona (161 km) dell’aprile 1899 e terzo alla Brescia-Verona-Brescia nel settembre dello stesso anno, 223 km. Suo anche il progetto successivo, un quadriciclo con due motori De Dion applicati alle ruote posteriori; non è invece certa la sua partecipazione, nello stesso 1899, alla realizzazione di un secondo quadriciclo, la 4 HP, con due motori accoppiati, sempre De Dion, sempre ad un cilindro, ma piazzati sulle ruote anteriori. La storia del marchio è comunque molto breve. Nel 1901 vengono presentati due prototipi di motori raffreddati ad acqua, ma l’anno successivo la società si scioglie a causa dell’abbandono di Prinetti (è diventato Ministro) e di problemi finanziari. Stucchi continua l’attività con una propria società (Stucchi & C.) fino al 1906, anno del definitivo ritiro dal settore automobilistico.
Prinetti & Stucchi
Una grande casa francese, legata all’iniziativa e alla genialità di un uomo, come lo sono state la Ford negli Stati Uniti, la Fiat in Italia, la Benz in Germania. In questo caso il personaggio chiave è Louis Renault, che insieme ai fratelli fonda nel 1899 la Renault Frères a Billancourt. Da subito, due importanti primati: nel 1898 la trasmissione cardanica; nel 1899, la prima vettura chiusa. E poi i taxi della Marna, la 4 CV, l’utilitaria per tutti, la collaborazione sportiva con l’Alpine e la Gordini, l’avventura in F1, l’auto elettrica e altri innumerevole successi, che l’hanno portata di slancio a superare i centodieci anni di storia.
Renault
La casa automobilistica statunitense REO fu fondata nel 1904 a Lansing, nel Michigan, da Ransom Eli Olds, che sette anni prima aveva già costituito la Olds Motor Vehicle, poi Oldsmobile, dalla quale uscì nel 1904 per dar vita alla nuova azienda.
REO
Fondata a Tours nel 1906, questa casa automobilistica francese ebbe all'inizio un'attività puramente regionale. Solo dopo la guerra riuscì a farsi conoscere ed apprezzare anche in campo nazionale, grazie ad alcune interessanti realizzazioni sportive.
Rolland-Pilain
Sorta a Manchester nel 1906 dall’accordo tra Charles Rolls e Henry Royce, raggiunse rapidamente il primato nel settore delle vetture di lusso. È stata reclamizzata come la “migliore automobile del mondo”; sul suo conto circolano innumerevoli aneddoti, tutti tendenti a dimostrarne la perfezione, la silenziosità, la sicurezza anche dopo decenni d’uso. La base della sua fama fu gettata dalla Silver Ghost, Fantasma d’Argento, presentata già nel 1906 e costruita fino al 1925, a cui seguì la Phantom (Fantasma) nelle sue varie serie e numerosi altri modelli, sempre dai nomi suggestivi (Silver Wraith, Silver Cloud, Silver Shadow). Oggi fa parte del Gruppo tedesco BMW.
Rolls Royce
Antica Casa automobilistica francese fondata nel 1904 dai fratelli Maurice e George Sizaire, in società con Louis Naudin. Fu questa la prima delle tre aziende sorte per iniziative degli intraprendenti e geniali fratelli Sizaire: alla Sizaire-Naudin fecero infatti seguito la Sizaire-Berwick nel 1913 e la Sizaire Frères nel 1923.
Sizare & Naudin
Sigla della Società Piemontese Automobili Ansaldi-Ceirano (1906-1908), poi diventata Società Ligure Piemontese Automobili (1908-1947) per l’ingresso di finanziatori liguri. La Spa fu una delle maggiori fabbriche torinesi per la produzione di automobili, motori aeronautici e veicoli industriali. Fondata nel 1906 da due esperti del ramo, Michele Ansaldi e Matteo Ceirano, aveva capitale di 1 milione di lire, a cui partecipò anche Michele Lanza, noto pioniere della motorizzazione e costruttore a Torino della prima automobile a quattro ruote, nel 1895. Il periodo di massimo splendore della Spa fu tra il 1923 e il 1925, con l’uscita di modelli ben progettati e curati. Ma l’azienda risentì fortemente della stretta creditizia e del panico in Borsa suscitato dal fallimento della Banca Nazionale di Sconto. I finanziatori liguri si ritirarono e il controllo della Spa passò alla Fiat nel 1926, che interruppe la produzione automobilistica.
Spa
Fabbrica automobilistica torinese, il cui acronimo significa Società Torinese Automobili Elettrici, che sorse a Torino nel 1905 per la fabbricazione su licenza delle vetture elettriche francesi Krieger.
Stae
Tra i costruttori americani di automobili a vapore, il nome dei gemelli Francis e Freelan Stanley occupa un posto di primaria importanza. Essi non solo svolsero un ruolo pioneristico ed innovatore nel campo della propulsione a vapore ma dopo l’affermazione del motore a scoppio, vi rimasero fedeli per circa vent’anni.
Stanley
Casa automobilistica torinese fondata nel 1912 da Luigi Storero, uno dei pionieri dell’automobilismo italiano, oltre che valente pilota Fiat. La produzione consistette in un certo numero di modelli all’avanguardia (dotati per esempio di avviamento elettrico) ma dovette arrestarsi nel 1916, per convertirsi alle forniture belliche. Alla cessazione delle ostilità la Storero chiuse definitivamente per mancanza dei capitali necessari alla riconversione.
Storero
Syrena è il marchio di fabbrica delle vetture costruite dalla FSM (Fabryka Samochodow Malolitrazowych), azienda automobilistica polacca con sede a Bielsko Biala produttrice anche delle Polski e delle Warzawa.
Syrena
Azienda torinese fondata nel 1907 dai fratelli Maurizio, Giacomo e Carlo Temperino, tornati in Italia dagli Stati Uniti dove erano nati e avevano lavorato come apprendisti in officine meccaniche. Dapprima l’attività fu di semplice garage - riparazioni in corso Principe Oddone 44, per presto passare ad una produzione vera e propria di motociclette, sidecar e automobili. Con l’obiettivo di realizzare una vettura utilitaria, piccola ed economica sia nel prezzo sia nella gestione, l’attività produttiva della Temperino continuò per tutti gli anni Dieci e la prima metà degli anni Venti.
Temperino
Marchio automobilistico della Germania dell’Est, che dal 1957 ha contraddistinto alcuni modelli di vettura utilitaria con motore a due tempi (diventerà a quattro tempi soltanto dopo la caduta del Muro nel 1989) e carrozzeria in vetroresina. La produzione si ferma nel 1991 per l’impossibilità di adeguarsi alle severe regole ambientali previste nella Germania ormai riunita.
Trabant
Queste auto non sono mai state prodotte in serie, oppure sono solo dei prototipi, quindi abbiamo voluto inserirle tutti in questa categoria di vetture speciali.
Vetture Speciali
Società francese attiva tra il 1901 e il 1926. Fu fondata a Puteaux nel 1898, per la costruzione di biciclette, da Lucien-Marie Vinot-Préfontaine (1858-1915) e Albert Deguingand (1872-1943). Si diede alla costruzione automobilistica poco dopo, con il doppio nome Vinot-Deguingand che però fu utilizzato soltanto nei primi anni; dal 1907 le vetture, già dotate di una discreta fama per la buona qualità e l'eleganza della linea, furono semplicemente Vinot.
Vinot & Deguingand
Il nome di questo marchio automobilistico significa in tedesco “vettura del popolo”. E’ la vettura del popolo voluta da Adolf Hitler, e costruita da Ferdinand Porsche: concretizzò, con venti milioni di esemplari venduti, la forma più razionale e longeva del concetto di utilitaria. Fondata nel 1937, la Volkswagen ha assunto nel secondo dopoguerra dimensioni industriali gigantesche, conquistando il primo posto nella produzione automobilistica tedesca. Oggi il Gruppo Volkswagen detiene i marchi dell’Audi (1964), della Seat (1990), della Skoda (1991) della Lamborghini, Bentley e Bugatti (1998), della Scania (2008), dell’Italdesign (2010), della MAN (2011), della Ducati e Porsche (2012).
Volkswagen