Nel panorama della produzione automobilistica italiana, quando c’era una pluralità d’iniziative dovuta alla presenza di più industrie concorrenti, la Fiat era identificata come l’industria più importante e come la produttrice delle vetture più popolari; l’Alfa Romeo come la marca delle vetture veloci e sportive, l’immagine della Lancia era legata ad automobili eleganti e ben rifinite, l’Isotta Fraschini era la Rolls-Royce nostrana. In questo insieme, la milanese Bianchi acquistò presto una propria immagine precisa, come casa costruttrice di auto di sostanza, eleganti ma senza esibizionismo, dalla meccanica affidabile e ben eseguita, con carrozzerie robuste e ben fatte.