Vincenzo Lancia, fedele al suo intuito innovatore, aveva capito che il pubblico era pronto per una nuova creatura e aveva dato poche e precise direttive: una vettura leggera, aerodinamica, scattante e maneggevole, con un motore di cilindrata fra i 1200 dell’Augusta e i 1500 cc. Dopo pochi mesi, era pronto un motore 4 cilindri a V stretta con monoblocco in alluminio e canne riportate in ghisa, leggero e potente. La linea innovativa della vettura scaturì invece dagli studi compiuti nel laboratorio di ricerche aerodinamiche del Politecnico di Torino.
- INFO