All’alba del 1900 il motore a scoppio non ha ancora definitivamente preso il sopravvento sull’elettrico ed il buon successo commerciale di quegli anni, spinge la francese Krieger, che proprio in veicoli elettrici e “ibridi” era specializzata, ad inaugurare a Torino una succursale: nel 1907 avrebbe preso il nome di STAE (Società Torinese Automobili Elettriche). L’avventura dura pochi anni, fino al 1913. Quella esposta – donata al Museo da Silvio Simeon – riprende le linee tipiche di quegli anni, nascondendo sotto un falso cofano motore il pacco batterie Tudor, che permette un’autonomia di 80-90 Km.