Il MAUTO
IL MUSEO
Una collezione di auto unica al mondo, valorizzata dalla spettacolare contestualizzazione scenografica creata da François Confino: il MAUTO è un affascinante viaggio nella storia, che racconta come l’automobile abbia influenzato le mode, il costume, la ricerca scientifica e le conquiste tecnologiche in un costante slancio innovativo.
- LA STORIA
Il Museo Nazionale dell’Automobile è tra i più antichi del suo genere: nasce infatti nel 1933, con una prima esposizione di vetture storiche ideata da due pionieri del motorismo nazionale, Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia. Fu Carlo Biscaretti di Ruffia (figlio di Roberto), aristocratico torinese nato nel 1879, a concepirlo, idearlo, radunarne la collezione iniziale, battersi per farlo nascere e adoperarsi tutta la vita per dargli una sede adeguata.
Aperto al pubblico nell’autunno del 1960 nella sede progettata dall’architetto Amedeo Albertini, fu completamente rinnovato e ampliato in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia su progetto dell’architetto Cino Zucchi. Nel 2011 il MAUTO riapre, dopo quattro anni di chiusura, con il nuovo percorso allestito dallo scenografo franco-svizzero François Confino, che valorizza in modo efficace la straordinaria collezione di automobili: due anni dopo il Times lo annovera tra i 50 musei più belli al mondo.
- TIMELINE
Il Museo Nazionale dell’Automobile nasce nel 1933 con la prima esposizione di vetture storiche firmata Carlo Biscaretti
1933
Nascita del Museo
Il 19 luglio 1933 una delibera della Città di Torino sancisce l’istituzione del “Museo dell’Automobile”, a cui il capo del governo Mussolini attribuisce il titolo di Nazionale. A Carlo Biscaretti viene affidato l’incarico di ordinatore, essendosi già distinto nell’organizzazione della retrospettiva dedicata ai veicoli d’epoca realizzata nel 1933 per il Salone dell’automobile di Milano.
Il Museo è alllestito nella sede “provvisoria” dello Stadio Comunale, nelle sale sotto gli spalti, e apre al pubblico nel 1939: la visita costa 1 lira, altrettanto l’ingresso allo stadio – e la collezione è formata da 181 pezzi datati tra il 1854 e il 1939 (di cui solo 73 esposti, per mancanza di spazio), di cui 55 vetture, 62 motori, 30 telai. Eppure, Biscaretti non è soddisfatto: il museo è aperto al pubblico, ma solo per cinque mesi all’anno, a causa del freddo, e gli spazi non sono adeguati.
Intanto arriva la guerra: il problema di come preservare la collezione rimane sulle spalle di Biscaretti e il problema di una giusta sede viene rimandato a tempi migliori.
1960
La nuova sede
Finalmente nel 1955 il sindaco Amedeo Peyron e il consiglio comunale individuano il terreno dove verrà edificato il Museo, lungo l’attuale corso Unità d’Italia, sulla sponda sinistra del Po, che la Città concede in comodato: la sua costruzione del Museo è sostenuta in primis con i finanziamenti delle fabbriche di auto (Alfa Romeo, Autobianchi, Fiat, Lancia, OM, Spa). Il 22 febbraio 1957 l’Ente Museo è rifondato con decreto del presidente della Repubblica, con lo scopo di costruire l’edificio destinato ad accogliere la collezione messa insieme in 25 anni da Carlo Biscaretti.
Prendono il via i lavori e il progetto è affidato all’architetto Amedeo Albertini: il cantiere si conclude nell’autunno del 1960 ma l’inaugurazione dovrà fare a meno del suo fondatore, scomparso nel 1959. In prossimità dell’inaugurazione la collezione vanta 106 vetture di 50 marche diverse, 26 telai, 20 motori, oltre a motociclette e velocipedi; con i rapporti intessuti da Biscaretti con le case automobilistiche e i protagonisti dell’automobilismo sportivo prende corpo anche una collezione documentaria unica, costituita da libri, riviste, fotografie, disegni tecnici, illustrazioni e opere grafiche.
2011
Un nuovo Museo
Negli anni Duemila la necessità di un rinnovamento investe il Museo come tutta la città di Torino. Il progetto di un nuovo edificio è affidato all’architetto Cino Zucchi e risponde alle esigenze di nuovi criteri museali, raccordando l’architettura esistente con i nuovi spazi attraverso “un lungo nastro di vetro”, che abbraccia con la sua pelle serigrafata la struttura architettonica e le sue diverse fisionomie.
François Confino realizza il nuovo percorso espositivo con una suggestiva scenografia, ricca di riferimenti letterari, storici e cinematografici, e completa la nuova concezione del Museo restituendo all’oggetto della collezione la sua dinamicità e la sua anima automobile.
Nel 2011 il Museo riapre, dopo quattro anni di chiusura, in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Scopri l’audioguida
del MAUTO
- LA COLLEZIONE
Oltre 200 vetture originali di 80 marche diverse.
Scopri la collezione del MAUTO.
Dalle carrozze a vapore di fine Ottocento ai capolavori di design degli Anni Cinquanta, dalle protagoniste di corse epiche e viaggi memorabili ai prototipi che hanno guidato gli orientamenti futuri della ricerca. Oltre 200 vetture originali di 80 diverse marche raccontano l’evoluzione storica dell’invenzione che ha cambiato il mondo.
Il nucleo più antico della collezione è legato alla storia del fondatore del Museo, Carlo Biscaretti di Ruffia che, con entusiasmo e determinazione, iniziò a raccogliere vetture, telai e motori nel 1933. La collezione si è arricchita negli anni fino a diventare unica nel suo genere per il valore e la varietà degli esemplari conservati.
Lo spettacolare allestimento scenografico contestualizza ogni singola vettura, creando un racconto che accompagna il visitatore alla scoperta di momenti storici, movimenti culturali e sociali, conquiste tecnologiche e scoperte scientifiche che l’automobile ha attraversato e influenzato, in un costante slancio di innovazione.
- PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso espositivo si articola su tre piani di visita:
IL MUSEO
- PIANO 2
L’ automobile e il Novecento
21 sale raccontano l’evoluzione storica dell’automobile e il suo sviluppo in relazione ai principali eventi politici, economici, artistici e sociali del XX secolo.
- PIANO 1
L’ automobile: ingegno e passione
8 sale raccontano l’automobile in relazione alle persone che l’hanno pensata, costruita, pilotata o semplicemente amata.
- PIANO TERRA
Mostre temporanee e design.
- PIANO -1
Open Garage
Un vero e proprio caveau – visitabile su prenotazione – nel quale sono custodite circa settanta meravigliose vetture sottoposte a interventi di conservazione e restauro.
- RICERCA
Ricerca
Il Centro di Documentazione conserva l’eredità culturale del MAUTO, tra monografie, pubblicazioni e foto d’epoca: porta avanti attività di catalogazione e ricerca insieme al Centro di Conservazione e Restauro, che conduce quotidianamente attività di conservazione e ripristino dei veicoli storici.
Centro di Documentazione
Costituito da Biblioteca, Emeroteca e Archivio, conserva una delle collezioni documentarie e librarie sulla storia della locomozione a motore nel ‘900 più importanti in Europa. Il Centro di Documentazione del MAUTO è uno strumento di emersione di contenuti a servizio della produzione culturale del Museo Nazionale dell’Automobile e opera a sostegno dello sviluppo di percorsi formativi specialistici e di collaborazioni nazionali e internazionali.
Centro di Conservazione e Restauro
Il Centro di Conservazione e Restauro del MAUTO associa alle tradizionali tecniche per il ripristino delle automobili d’epoca, le più avanzate metodologie applicate alle opere d’arte, svolge e supervisiona le operazioni di prevenzione e conservazione sulle vetture della collezione, attenendosi ai criteri di restauro conservativo, per preservare l’autenticità dei veicoli.
- CONTATTACI
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Informazioni e prenotazioni
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Dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18