Storia, tecnica e stile Ferrari 156 F1

Il cambiamento del regolamento del campionato di Formula 1 nel 1961 (motori di 1500 cc aspirati e peso minimo 450 kg) portava la Ferrari ad adottare motori di F2. Al tempo stesso avveniva la profonda mutazione della monoposto, col passaggio al motore posteriore. L’evoluzione ha comportato numerose varianti sulla base del motore a V (prima di 65° poi 120°); furono sperimentate teste cilindri con quattro valvole e una versione a corsa molto corta. Più interessante sarà l’adozione del sistema di iniezione diretta con pompa meccanica ad alta pressione e con gli iniettori nei cilindri. John Surtees, al volante della vettura esposta ancora a carburatori, vinse nel 1963 il Gran Premio di Germania valevole per il Campionato di F1 e il Gran Premio del Mediterraneo.

Con una vettura simile a questa nel motore (ma telaio e carrozzeria differenti) Phil Hill aveva conquistato il titolo mondiale nel 1961.

 

Dono di Enzo Ferrari, Maranello (Modena)

 

Motore: 6 cilindri a V di 120°

Cilindrata: 1477 cc

Potenza: 200 CV a 10.200 giri/min.

Velocità: 240 km/h

Peso: 460 kg

Telaio Tubolare

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