La parte telaistica derivava dalla Fiat 8V, con carrozzeria berlinetta a due posti di ottima profilatura aerodinamica, fari a scomparsa e pinne sui due parafanghi posteriori. Nelle prove su pista, effettuate al Lingotto e a Caselle, la vettura toccò la velocità massima di 260 km/h, guidata dal pilota e collaudatore Carlo Salamano. Venne presentata al Salone dell’Automobile di Torino nell’aprile del 1954, ma la vettura rimase un prototipo di ricerca e sperimentazione e fu donata negli anni sessanta al Museo dell’Automobile di Torino.
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