Progettata dal tecnico Augusto Monaco e dal pilota Carlo Felice Trossi, il motore radiale a 16 cilindri montato anteriormente risolveva molto bene il problema del raffreddamento e, al tempo stesso, decideva praticamente la disposizione dell’intera vettura: infatti la trazione doveva per forza essere anteriore per evitare un lunghissimo albero e poter sfruttare l’aderenza delle ruote anteriori, sulle quali gravava il maggior carico. Purtroppo, fu proprio questa disposizione a segnare il destino della vettura che, infatti, per un eccesso di peso sulle ruote anteriori motrici era instabile anche in rettifilo ed eccessivamente sovrasterzante in curva, dove avrebbe invece dovuto ottenere i maggiori vantaggi. La vettura non superò le fasi di prova e rimase così solo un avveniristico prototipo.
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