Presentata al Salone di Ginevra del 1974 allo stand di Giovanni Michelotti, questa originale vetturetta elettrica da città a due posti, dal nome che richiama il modulo lunare ma che in realtà è l’acronimo di «Laboratorio Elettrico Mobile». La sua caratteristica più originale è la struttura portante, realizzata in lamiera di duralluminio rivettata (secondo la tecnica in uso allora per le monoposto da corsa più avanzate) in modo da ottenere un peso totale, senza batterie, di appena 350 kg: misura eccezionalmente modesta per una vettura dotata di sospensioni indipendenti, impianto frenante idraulico (con frenatura rigenerativa, ossia recupero dell’energia cinetica durante la frenatura), un complesso sistema elettrico ed elettronico, e una carrozzeria confortevole e ben rifinita.
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